Ci si abitua a tutto, questa è la sensazione che ti pervade quando per un attimo cominci ad essere aggredito dal dubbio di parlare nel sonno. Cosa? C’è un’app che verifica l’autenticità di questo sospetto? Ma siam fuori di testa?..io che invece di dire “imparare a memoria”, dico “mandare a mente“…o mi commuovo sentendo che lo zibibbo è venuto buono quest’anno?…No, grazie. Rifiuto il pacco e vado avanti..ma non fuggo..se fuggi, hai paura e se hai paura, c’è lo zampino del demonio..credo..perlomeno il Maestro Germi sarebbe di questo avviso, no doubt. Nessuna pietra quindi tra il materasso e le doghe, ho solo bisogno di riprendermi quegli attimi di pausa e di riflessione che spesso possiedono l’utile funzione di riconciliarti con te stesso. Miao. Colore ridondante del sogno: il verde. Ma non quello in rgb, bensì quello in cmyk..e c’è una differenza che definire sostanziale è riduttivo. Nel sogno ho sette anni e sono vedovo. Da queste parti, invece, nel principato degli occhietti aperti, lo sfondo è grigio…e di grigi ne esistono tanti, tra i quali quello decadente..lo stesso colore del filo sul quale cammino. Sono l’ultimo equilibrista solitario, capace di scavare nell’interiorità e nel mistero dell’ignoto? Buh..non me lo son mai chiesto. D’altronde non descrivo sentimenti, cerco piuttosto di tradurre sensazioni, di puntare una fioca lanterna sull’oscuro che ho dentro, con parole comprensibili forse solo a me stesso..ma non me ne preoccupo. Lo spirito è spirito, non ha nulla di tangibile…così come l’intimità è l’intimo e basta, nessuna traccia di individualismo, nessun residuo di soggettivismo ad oltranza. I can’t believe there’s anything seriously wrong with me. L’oscurità è tale solo se la vedi da un ambiente illuminato. A volte puoi rovesciare il pronostico, con una buona scelta di campo. Clic. Opla-llà…Si è spenta la luce.