E’ sensibilmente complicato cercare di definire uno stato d’animo che stenta persino ad essere etichettato come stato d’animo. Preferivo il frullato a questa tisana inodore. Almeno lì i componenti si miscelano in modo disordinato, indistinto…così invece ogni cosa perde colore, valore, significato, luce. Si spegne. Quello che cela il buio mette ansia. Questo è il problema fondamentale che attanaglia l’intelaiatura dello spirito. Ed il suo deterrente principale è proprio questa oscurità. Mi sono messo rannicchiato in un angolo, a star zitto, fissare il vuoto e riflettere. Mi chiedo solo quale indefinito vuoto si possa scrutare quando non ti è stata rilasciata neanche la licenza di apertura degli occhi. E non parliamo mica di agevolazioni o grazie straordinarie, bensì di legittime e contenute deroghe. Anche per queste cose, forse, bisogna essere raccomandati, esattamente come nelle peggiori abitudini della burocrazia. Ad ogni modo, l’unica cosa tangibile è proprio quell’angolo. Quello si, ahimè, esiste e come..ed è così scomodo, orrido, freddo. Ho tanta paura..