Eye for an eye

C’è un rumore sovrabbondante. Il fragoroso boatare dell’Etna si intreccia con gli inumiditi ricordi di un passato non troppo remoto e trascina con sè un fascino di tanto in tanto spaventoso, come la sensazione totalizzante di trovarti sull’orlo di un precipizio, proiettando il tuo sguardo verso il baratro, coi battiti che ti sfondano il petto ed un sudore avvizzito che ti scava trincee in fronte. Boom! Distogli l’attenzione, ritorna in te. Il mondo si fa le selfie con la bandiera della Palestina e tu sgranocchi le chips israeliane? Ma stai bene?..oppure tutto questo rosolio alla cannella ti ha obnubilato i pensieri? Tzè, trascrivere un’ora di intervista, ma come si fa? Menomale che esistono gli amici veri, quelli che come i supereroi dei fumetti indovinano sempre il momento giusto, con un tempismo efficace quanto una parola saggia in un attimo di sconforto…e sopratutto utile…utile come….come una parola saggia in un attimo di sconforto. È curioso che stavolta abbia accettato aiuto, io che lo rifiuto sempre..quasi avessi l’abbonamento all’intera stagione delle difficoltà, posto in prima fila chiaramente..nessun dubbio. Ma va bene così, d’altronde l’unica cosa prevedibile della vita è la sua imprevedibilità. Ho cucinato tanto. Gnammi. Talvolta faccio anche finta di cavarmela più che discretamente..e lo ammetto senza riserve, se non lo facessi peccherei di falsa modestia…e mi detesterei, perchè sarebbe solo un altro modo di mentire. Invece devo difendere questo aspetto positivo, così come ognuno dovrebbe difendere i propri sogni, con la stessa tenacia. Ho letto. Ho riletto. Mi sono perfino scarabocchiato. Ogni tanto mi disegno addosso un sorriso di gratitudine ed un altro di lucida comprensione. Poi un altro ancora di fredda analisi. Infine l’ultimo della serie, quello di insana contemplazione. A volte invece mi sento insensibile ed ho come l’impressione di diventarlo ogni giorno sempre di più. Mi sveglieró, resteró immobile sotto la doccia e fisseró il vuoto, riascoltando il suono di queste esplosioni? Ogni giorno rivedró quella poltrona e quella posa scomposta, come un oggetto moderno in un negozio di antiquariato? La devo smettere di assecondare la mia sete per l’odio. Patire mille anni di odio non mi renderà intollerante. Ci vuol ben altro. Ma non ho affatto intenzione di eccedere con tutta questa salutare iniezione di cattiveria. L’eccesso è la rovina dell’uomo…dovrei invece aspirare al controllo, quello si che è sinonimo di virtù. Non hai la confusione mentale, sei solo emotivo. Riflettici bene, sottraiti all’impulso, ritrai la mano. Tutto questo sangue un giorno sarebbe ricaduto su di te.

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