Come i dubbi di Skeeter

Capolinea, Lù. Tocchi il fondo..e dopo ancora il fondo del fondo. Il triplo fondo, ‘nsomma..come le pentole in acciaio inox. Riparti da zero, cadi, sei a terra, nessun appoggio, nessuna certezza, nessun appiglio, niente a cui aggrapparsi, sei solo..non di fronte ad un bivio, ma di fronte a te stesso. Non possiedi niente..tranne quella ottima percezione del non avere nulla da perdere. Ed è con questo non trascurabile asset che devi impreziosire il tuo animo. La speranza è un rischio che bisogna correre..lo sai questo, vero? Non è che puoi solo svalvolare e sbroccare a piacimento punto e basta, capisco quanto sia importante e salutàre parlare di cose [ai più] incomprensibili..ma a volte non serve..e non ti aiuta. Occorre chiarezza, lucidità, limpidezza. Sono imperfetto e mortale e a parte questo, ho un paio di altri buoni motivi per aggrottare le sopracciglia stamattina: Non mi adeguo più, non subisco più, non ho più intenzione di lasciare che mi si faccia del male. Si, ho paura di fare quello che devo fare e lo confesso candidamente..ma coraggio vuol dire anche questo, riuscire a fare ciò che hai timore di fare, non esiste coraggio se non sei spaventato. Io continuo spontaneamente a dipingere i miei quadri sopra il silenzio, non ho bisogno di scuotere un albero per raccogliere un frutto, ho smesso di permettere a me stesso ciò che tollero negli altri. Voglio solo ricordarmi che mia madre mi diceva che da quando ho imparato a camminare mi piaceva correre, addormentarmi sorridendo e svegliarmi in modo non dissimile, voglio usare la bicicletta, voglio inchiostro anche sul braccio destro e sulla schiena, un paio di scarpe nuove ed una tazza di latte con i pan di stelle e poi voglio una mongolfiera. Ho scritto un messaggio ad un mio Grande amico grande, lasciandogli intendere che tra l’uomo ed il vero uomo..bisogna passare per l’uomo folle e tra qualche giorno lo guarderò negli occhi, senza nascondergli che l’unica cosa impressionante degli stupidi è solo il loro numero. Andiamo a riprenderci quello che gli stupidi pensano di averci tolto. Caro il mio Signor Dolore (e ringrazio contestualmente l’emerito professor Vecchioni per il suggerimento), IO sono VIVO e tu non conti un cazzo di niente. Palla al centro, Lù. Sei importante, dentro e fuori..non permettere mai a nessuno di dirti il contrario.

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