Sirene 2.0

L: «Mi faccia capire, lei é stato strappato alla sua famiglia nel cuore della notte, allontanato bruscamente dalle sue certezze e dato in pasto ai suoi incubi?»

BS: «Posso darle del tu?…beh, mi creda…solo e soltanto al buio possono accadere certe cose».

L: «Per quale ragione ho la sensazione che attorno a lei aleggi una coltre piuttosto spessa? Una sorta di aura protettiva, di alone ostinatamente opaco e scarsamente permeabile?»

BS: «Posso darle del tu? Vede… nonostante le apparenze, il mio è un mondo proibito e fragile. Senza i suoi misteri….non sopravvive».

L: «Crede nel destino?»

BS: «Credo che a volte possiamo esserne trascinati, come da una corrente».

L: «Ha mai percepito il senso di vuoto?»

BS: «E lei ha mai sofferto la fame? La mancanza non si può descrivere, si puó solo avvertire».

L: «Lei riesce davvero a giudicare con equilibrio ogni situazione?»

BS: «Mi scusi, ma preferisco non parlare di lavoro nel mio tempo libero».

L: «Come fa a ricordarsi certi dettagli?

BS: «Uso i cassetti della memoria. Disordinati, ma affidabili».

L: «Ed il fuoco? In che modo gestisce il suo rapporto con il fuoco?»

BS: «Preferisco l’acqua, riesce a scavarsi la strada anche attraverso la pietra e, quando è intrappolata, si crea un nuovo varco…»

L: «Non crede che a volte scordare le cose aiuti a tracciare un sentiero di serenità?»

BS: «Amico mio, dimenticare non significa rimuovere».

L: «Ma..non ci davamo del tu?»

BS: «Ha ragione, mi scusi..»

L: «Le è mai capitato di inciampare?»

BS: «Certo. Anche adesso. E comunque non è mai un buon motivo per tenere il broncio, né per essere infelici»

L: «Se dovesse scegliere un regalo, uno proprio di valore, quale sceglierebbe?»

BS: «Non ho dubbi: un sorriso».

L: «Non avverte mai un disperato bisogno di gentilezza?»

BS: «Certamente. Vede…la gentilezza sa essere come la neve. Arriva sempre inaspettatamente e, come un velo, ricopre ogni cosa che sfiora con dolcezza…come la carezza di una madre. Non è solo un gesto tangibile…è una sensazione».

L: «Una sensazione?»

BS: «Si, una sensazione. Ma una sensazione di libertà…non è raro essere schiavi di sensazioni che non ci appartengono, che non possiamo toccare, intangibili come le profondità dell’oceano dalle quali provengono i richiami più suadenti…»

L: «Come quelli delle sirene?…»

BS: «Si, come quelli delle sirene».

L: «Sei un tipo curioso, lo sai?..»

BS: «Anche tu non scherzi, eh..  …ti saluto, Correnti».

L: «Stammi bene, Buon Senso».

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